Non voglio perderti (1950) di Mitchell Leisen

Helen Ferguson (Barbara Stanwyck), incinta e abbandonata dal fidanzato, prende un treno nella speranza di rifarsi una nuova vita con il bambino che porta in grembo. A bordo della locomotiva fa la conoscenza di Patricia Harkness (Phyllis Thaxter), anche lei in dolce attesa e in viaggio con il marito per raggiungere i suoceri, che ancora non l’hanno vista.

In seguito a un incidente ferroviario, però, Helen viene ricoverata in ospedale e scambiata per la donna che aveva conosciuto, che nel frattempo è morta assieme al marito nel disastro. Conscia della possibilità di una vita nettamente migliore, ma anche travolta dagli eventi, non rivela la sua vera identità alla famiglia del deceduto, con cui instaura da subito un ottimo rapporto. Si innamora, ricambiata, del fratello di lui (John Lund), ma ben presto il passato torna a perseguitarla.

Un classico melodramma/thriller hollywoodiano retto perfettamente dalla Stanwyck, Non voglio perderti è un film sulle scelte e sulle nuove possibilità, dove il personaggio di Helen è la figura cardine sempre in bilico tra la speranza di un nuovo futuro, un presente incerto e un passato che vuole solo dimenticare.

Oltre questo, il film mantiene alta la suspence sul versante thriller riuscendo così a bilanciare perfettamente l’aspetto melodrammatico dell’intera vicenda, in entrambi i casi con la Stanwyck che riesce a dare una prova perfetta.

Nel cast, da segnalare la presenza della bravissima Jane Cowl nel ruolo della zia, e di Lyle Bettger nella parte del sadico ex fidanzato della protagonista.